lunedì 17 ottobre 2016

Il sistema nervoso. Parte I

L’organismo riceve stimoli dal mondo esterno attraverso gli organi di senso. Il sistema nervoso ha quindi il compito di ricevere e trasmettere messaggi, di controllare e regolare le varie funzioni dell’organismo ed infine di coordinare attività come quella psichica, conscia e inconscia. Caratteristiche del sistema sono l’eccitabilità e la conducibilità: per eccitabilità si intende la capacità di ricevere e rispondere agli stimoli, mentre la conducibilità è la capacità di trasmettere gli stimoli ai e dai centri coordinatori.
Le funzioni del SN sono:
Sensoriale
Integrativa
Motoria
Inoltre svolge numerose attività: percezione degli stimoli, trasmissione degli impulsi, pensiero, volontà, memoria.
Gli organi che lo compongono comprendono: l'encefalo, al midollo spinale, nervi e organi di senso. Il sistema nervoso è composto da più di 12 miliardi di neuroni. Sono presenti anche cellule di supporto ai neuroni, la nevroglia o neuroglia.
Il tessuto nervoso è costituito da neuroni e nevroglia.   La principale caratteristica del neurone è l’eccitabilità, cioè la capacità di trasmettere gli impulsi nervosi. Il neurone è l’unità fondamentale del sistema nervoso, dalla quale origina l’attività nervosa. I neuroni non si rigenerano più, infatti ciascun individuo possiede alla nascita un numero di neuroni che nel corso della vita può solo diminuire. E’ rivestito dalla membrana cellulare e al suo interno contiene un nucleo e tutti gli organuli cellulari.

venerdì 29 gennaio 2016

Dire e chiedere l'ora in inglese

What's the time? Che ore sono?
What time is it? Che ora è?
Could you tell me the time, please? Mi può dire l'ora per favore?
Do you happen to have the time? Sa per caso che ore sono?
Do you know what time it is? Sa che ora è?
It's  E'/Sono...
Exactly ... Esattamente
About ... Circa...
Almost ... Quasi...
Just gone ... Appena passate/a
One o'clock  L'una
Quarter past  E un quarto
One L'una
Half past E mezza
One L'una
Quarter to Un quarto
One All'una
Five past one L'una e cinque
Ten fifteen Dieci e quindici
Ten am Dieci del mattino
Six pm Sei di sera
Noon oppure Midday Mezzogiorno
Midnight Mezzanotte
My watch is  Il mio orologio va
Fast Avanti
Slow Indietro
That clock's a little  Quell'orologio va un po'
Fast Avanti
Slow Indietro

giovedì 28 gennaio 2016

Lessico inglese: abbigliamento e oggetti

ABBIGLIAMENTO

Belt - cintura
Blouse - camicetta
Boots - stivali
Coat - cappotto
Dress- vestito
Gloves - guanti
Hat - cappello
Jacket- giubbotto
Leather jacket - giacca di pelle
Scarf - sciarpa
Shoes - scarpe
Socks - calze
Thong - tanga
Trousers - pantaloni
Skirt - gonna
Raincoat - impermeabile


OGGETTI PERSONALI

Comb - pettine
Earrings - orecchini
Engagement ring - anello di fidanzamento
Glasses -  occhiali
Handbag -  borsa
Hairbrush - spazzola per capelli
Keys - chiavi
Mirror - specchio
Necklace - collana
Ring - anello
Wallet - portafoglio
Watch - orologio
Wedding rind - fede nuziale

Le Repubbliche marinare in breve

AMALFI
La prima repubblica marinara fu Amalfi. I mercanti amalfitani riuscirono a sottrarre ai musulmani il dominio sul commercio nel Mediterraneo a partire dal X secolo. Fondarono alcune basi mercantili nel Mediterraneo e nel Medio Oriente ( Turchia, Egitto, Siria) e grazie alle Tavole Amalfitane istituirono il primo codice di diritto marittimo.
La potenza di Amalfi non durò molto, la città fu oppressa dai Normanni nel 1076 e vinta e saccheggiata dalla rivale Pisa nel 1135. Cessò di esistere come repubblica marinara nei primi anni dell' XI secolo.

PISA
Pisa combatté a lungo contro i musulmani che, dalle vicine isole di Sardegna e Corsica, tentarono di imporsi sulle coste del Tirreno. La città entrò in conflitto con Genova (che prima era alleata nella lotto contro i musulmani) per due secoli. Queste lotta si concluse con  la lotta di Meloria nel 1284 nella quale Pisa ne uscì sconfitta.

GENOVA
Genova dopo la battaglia con Pisa rimase l'unica padrona del Mar Tirreno e del Mediterraneo occidentale ma la rivalità con Venezia segnò la sua fine: nel XIV secolo, dopo quasi 200 anni di lotta, fu costretta a riconoscere la supremazia veneziana.

VENEZIA
Fu la più longeva delle repubbliche marinare. Le sue origini risalgono al V secondo quando abitanti di città del Veneto si rifugiavano nella laguna per scappare dalle invasioni barbariche.
Fino al VII secolo fu sotto il dominio bizantino, successivamente grazie all'aristocrazia veneziana riuscì a raggiungere il potere dando vita a un governo oligarchico. Venezia era molto ambita e contesa da moltissime popolazioni (Franchi, Bizantini, Normanni ecc) per la sua posizione, essendo il punto di contatto tra Oriente e Occidente, ma riuscì sempre a mantenere la propria indipendenza.
A favorire lo sviluppo dei traffici con l'Oriente furono anche i numerosi privilegi accordati dai Bizantini agli intraprendenti mercanti veneziani: tra il 992 e il 1082 i veneziani ottennero libero accesso a Costantinopoli e la piena libertà di commercio in tutto l'Impero, con l'esenzione da ogni dazio. Questi privilegi furono sanciti nel 1082 dall'imperatore Alessio Comneno con il ''crisobollo'' grazie al quale gli operatori commerciali della repubblica veneta potevano frequentare mercati e quartieri bizantini in libertà, aprire botteghe, tenere mercati...
Le crociate avrebbero modificato le relazioni tra Venezia e Bisanzio instaurando un aperto conflitto.
Con le crociate Venezia sviluppò la propria rete commerciale e si arricchì. A contribuire a questa espansione furono le numerose colonie create sulle coste orientali del Mediterraneo, grazie alle quali le navi veneziane potevano avere approdi e magazzini commerciali ma anche arsenali, officine navali dalle quali uscivano imbarcazioni attrezzate per i grandi carichi e le grandi distanze e quindi in grado di competere con le flotte delle altre repubbliche marinare.
 Grazie alla potenza navale, Venezia si costruì un potente Stato de Mar, un insieme di domini marittimi che andavano dall'Istria alla Dalmazia, dalla Morea alle isole egee fino a Creta. Nel corso del tempo i domini veneziani si ridussero notevolmente a causa dell'avanzata dei Turchi Ottomani nel Mediterraneo e nella penisola Balcanica, ma alcuni, tra cui l'isola di Zacinto e Istria, rimasero possesso veneziano fino al 1797, quando la Repubblica di Venezia perse la propria indipendenza.

lunedì 18 gennaio 2016

FRANCESE: Il passato prossimo (e formazione del participio passato)

Il passato prossimo (passé composé) esprime un avvenimento del passato più o meno lontano. che può essere concluso oppure protrarsi nel presente.

Formazione del passato prossimo

1. Il passato prossimo è un tempo composto dal presente dell'ausiliare être o avoir e dal participio passato del verbo da esprimere.


ALLER (PASSATO PROSSIMO)

je suis allé
tu es allé
il/elle/on est allé(e)
nous sommes allés
vous êtes allés
ils/elles sont allé(e)s


FINIR (PASSATO PROSSIMO)

j'ai fini
tu as fini
il/elle/on a fini
nous avons fini
vous avez fini
ils/elles ont fini


2.Forma negativa: si forma collocando i due elementi di negazione ne et pas (o altro elemento) rispettivamente prima e dopo l'ausiliare.

Nous ne sommes pas partis (non siamo partiti)
Je n'ai jamais travaillé (non ho mai lavorato)

3.Forma interrogativa: oltre che con la semplice intonazione, si ottiene:
1) anteponendo la formula est-ce que al soggetto;
2) con l'inversione del soggetto: collocando il pronome soggetto tra l'ausiliare e il participio passato.
Est-ce que vous avez visité Rome? (avete visitato Roma?)
Es-tu arrivé à l'heure (sei arrivato puntuale?)
Anne a-t-elle accepté l'invitation? (Anna ha ricevuto l'invito?)

4- Gli avverbi di quantità o di maniera vengono, in genere, collocati tra l'ausiliare e il verbo:
J'ai beaucoup dormi (ho dormito molto)
Tu n'as rien compris (non hai capito nulla)
Il n'a pas encore été à Paris (non è ancora stato a Parigi)




domenica 17 gennaio 2016

Le teorie multifattoriali dell'intelligenza

La teoria monofattoriale dell'intelligenza è una concezione per cui l'intelligenza viene considerata come una qualità unitaria. Cominciò a essere messa in discussione alla fine degli anni Venti del secolo scorso, quando si andò affermando l'idea che esistono invece forme diverse di intelligenza, per cui essa può essere considerata una struttura articolata, scomponibile in parti , chiamate ''fattori'' che corrispondono a diverse abilità.

Le teoria di Spearman
Nel 1927 Spearman enuncia una teoria bifattoriale e gerarchica dell'intelligenza e prevede:
  • un fattore generale, o fattore g;
  • alcuni fattori specifici, o fattori s.
Il fattore g consiste nella capacità di correlare i concetti, i fattori s si concretizzano nell'abilità linguistica, aritmetica e spaziale.

La teoria di Thurstone
Nel 1938, Thurstone definisce l'intelligenza come la risultante di almeno 7 fattori indipendenti tra loro:
  • comprensione verbale
  • fluidità verbale
  • abilità numerica
  • visualizzazione spaziale
  • memoria associativa
  • velocità percettiva
  • ragionamento
Teoria multifattoriale dell'intelligenza: la prima con Thurstone, concezione per cui l'intelligenza viene considerata come una qualità composta da una pluralità di fattori ed elementi indipendenti.

La teoria di Guilford
Guilford sostiene che l'intelligenza si compone e si articola in un numero elevato di abilità distinte e autonome, specializzate in compiti specifici. Il suo modello è rappresentato da un parallelepipedo sfaccettato che ha preso il nome di cubo di Guilford.
Lo studioso ha individuato 120 capacità mentali derivanti dalla combinazione di tre tipologie di fattori: operazioni, contenuti, prodotti. In questa prospettiva la mente può essere rappresentata da un parallelepipedo di 120 cubetti ed ogni cubetto è la corrispondente capacità mentale che deriva dalla combinazione di un'operazione, un contenuto e un prodotto.
Ai classici test d'intelligenza, il cognitivista affianca test di creatività.
Pregi: permette di tratteggiare un profilo particolareggiato della persona.
Limiti: di difficile applicazione perché richiede un numero spropositato di test.


L'intelligenza e la sua misurazione

Oggi non si parla più di intelligenza al singolare ma di intelligenze multiple.
Esiste una branca della psicologia che si occupa della misurazione dei tratti psichici e si chiama psicometria: essa ha il compito di tradurre in termini quantitativi e numerici gli aspetti dell'attività psichica e della personalità. Per misurare e valutare determinati fattori e capacità dell'uomo, ci si serve dei test che si basano sul procedimento logico dell'inferenza, cioè la formulazione di un giudizio o di una conclusione sulla base di una serie di indizi e ipotesi.
I test di rilevazione psicologica
Un test è uno strumento costruito per determinare reazioni osservabili e misurabili, riconducibile a una o più qualità psicologiche. Consiste nel sottoporre un individuo a una situazione stimolo-standardizzata ad esempio con una serie di domande, in modo da valutare le risposte confrontandole con un campione di riferimento.
Un test che voglia rispondere a criteri scientifici deve possedere i seguenti requisiti:
  • la validità, cioè deve misurare ciò che realmente dice di misurare
  • l'attendibilità, cioè deve confermare i risultati nel tempo.
Età mentale e quoziente intellettivo
I primi tentativi di studiare l'intelligenza e di misurarla risalgono agli anni Venti quando Binet ebbe un'intuizione, quella di distinguere l'età cronologica del bambino da quella mentale.
Insieme a Simon, codificò i parametri di riferimento per stabilire se si era in presenza di normalità. precocità o ritardo, nella scala di sviluppo dell'intelligenza Binet- Simon.
Stern aggiunse al concetto di età mentale quello di quoziente di intelligenza (Q.I) con la formula EM/EC  X 10.
Terman ha compreso che le prove create da Binet non potevano essere utilizzate con soggetti di età superiore ai 16 anni e ha elaborato dei nuovi test per misurare il QI degli adulti. Adottò e sviluppò la scala Binet-Simon producendone una versione migliore, la scala Stanford-Binet.
Un QI pari a 100 indica una perfetta coincidenza tra EC ed EM, quindi 100 viene assunto come indice di riferimento medio.

I test di intelligenza, critiche e limiti
La maggior parte delle critiche si concentrava su due obiezioni principali:
  • una, sulle finalità dei test, spesso utilizzati come strumento di selezione
  • una sull'effittiva validità dei test. che misuravano più che un'intelligenza nel suo complesso, un tipo di intelligenza riferito alle abilità cognitive logico-matematiche.